Affronto la vita estiva ingoiando pagine di Matematica Filosofica : "La Mente e L'Infinito" di Rudy Rucker, perchè, sì, è il mio modo di evadere dal mal di testa (al contrario di quanto dice il titolo).
La spossatezza incombe, ma non riesco ad evitare di annodare i fili di questa perenne ricerca, non riesco a staccarmi da questa sensazione di avercela quasi fatta a trovare un senso globale a tutto quello che succede fuori e dentro di me.
La mia mente gioca con l'infinito di Rucker, mentre la mia ragione cerca un passaggio segreto nel labirinto, sì..., come una cavia da laboratorio e lascio scorrere i pensieri mentre li osservo raggrumarsi in coaguli di consapevolezza. Leggo tra le pagine le spirali di pensiero che si srotolano salendo verso il soffitto della mia mente, proiettando immagini semplificate di quanto di più complicato possa esistere. Mi chiedo se riuscirò mai a dire quello che la consapevolezza mi chiarisce, condensandolo in materia trasparente.
Poi lascio la mia panchina ai piccioni e mi incammino verso la sera...